La commemorazione di Gerardo Bianco
Report di Antonino Giannone
La commemorazione di Gerardo Bianco, organizzata da: Il Corriere dell’Irpinia con la Fondazione Fiorentino Sullo, il centro Guido D’Orso e il patrocinio del Comune di Avellino e della Provincia di Avellino, si è svolta nella Sala convegni del Conservatorio “Domenico Cimarosa”. Presenti oltre 1000 persone, con la maggioranza dei Sindaci dell’Irpinia, Rappresentanti di Istituzioni civili, militari, religiose, Studenti e Docenti delle scuole che frequentò Gerardo Bianco, un pubblico di tutte le età, certamente molti anziani che lo hanno conosciuto personalmente.
Il Giornalista della Rai Luciano Ghelfi è stato il Moderatore.
Partecipanti: Pierferdinando Casini, Antonio Conte, Ortensio Zecchino, Luciano Violante, in collegamento video, e il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi.
Pierferdinando Casini ha ricordato come l’Irpinia abbia dato all’Italia figli che sono diventati illustri politoci come Gerardo Bianco, Ciriaco De Mita, Nicola Mancino e grandi Tecnici nelle Istituzioni, come Antonio Maccanico. Gerardo Bianco ha affermato pienamente i valori democratici Cristiani ed è stato forse l’ultimo De Gasperiano, sempre europeista, per portare l’Europa verso l’anima fondamentale di una politica estera comune. Bianco era un convinto atlantista. È stato un grandissimo difensore della centralità del Parlamento e ha amato la Politica quanto la Cultura. Gerardo Bianco è stato un Testimone politico disarmato, confermando il grande segreto della DC che ha avuto in se’ personaggi disarmati in grado di rappresentare le proprie idee, senza disporre di “truppe cammellate”
Giuseppe Conte ex Presidente del Consiglio e oggi Capo del M5S si e’ soffermato sulle qualità umane di Gerardo Bianco, volto umano e popolare dei politici Cattolici democratici. Conte ha ricordato gli incontri di cultura politica di Camaldoli nel periodo 1992 – 94, come lo spartiacque dei Partiti per una nuova fase politica. Il miglioramento del Bene Comune e la Dottrina Sociale della Chiesa, sono stati capisaldi del pensiero di Gerardo Bianco che si e’ impegnato per un allargamento dell’area democratica e per un reciproco riconoscimento in una democrazia compiuta. Ha ricordato la sua battaglia per il Sud, convinto che e’ una questione nazionale perché le soluzioni potrebbero dare sviluppo a tutto il Paese. Ha quindi espresso le sue preoccupazioni sulla proposta di legge sulle autonomie differenziate. Gerardo Bianco è stato uno strenuo difensore della Costituzione, perno fondamentale della vita democratica che contiene i valori condivisi da tutti i cittadini. Nella Carta dei valori del M5S è descritta l’importanza della parola in politica e Conte ha ricordato che bel suo ultimo discorso in Parlamento, Gerardo Bianco si è soffermato a lungo e con emozione nel dire che bisogna tenere il massimo rispetto della parola in Parlamento. Conte ha concluso che un democristiano, Castagnetti, gli ha detto che Gerardo Bianco è stato “il più voluto bene da tutti i colleghi”
Ortensio Zecchino: nelle commemorazioni ci si sofferma sulle virtù pubbliche di chi si sta commemorando ma per capirle bisognerebbe capire l’integralità della Persona. Gerardo Bianco era considerato dai suoi Colleghi un Maestro di Rigore e Libertà. L’ultimo De Gasperiano che difendeva la necessità di tenere separare il Partito dai gruppi parlamentari che non devono essere pianisti. La Segretaria DC candidò come Capo Gruppo al Parlamento nel 79 Galloni e nel 92 Goria, ma vinse in entrambe le occasioni Bianco che non aveva “truppe in una sua corrente” Gerardo Bianco è stato prima che un politico un uomo di cultura umanistica che s’ispirava a Francesco De Santis ed è stato un Latinista che scritto su Virgilio. Spiegava che servono alla Politica e ai Partiti tre cose: Fibra – Fede – Cultura. Purtroppo quando non c’è Fibra è perché non c’è Fede; quando non c’è Cultura è perché non c’è Fede. È ciò che accade oggi ai partiti che vogliono essere multiculturali, così i tre principi non si tengono più insieme. Zecchino ha annunciato per gli 80 anni della Democrazia Cristiana, l’iniziativa di una manifestazione che durerà tre anni con molti eventi nel Paese per non lasciare la storia della vulgata dei giornali da Tangentopoli che presenta ai giovani da la DC con grandi falsità, come se fosse un partito fatto di malfattori e mafiosi e non come quel Partito che ha contribuito alla Ricostruzione dell’Italia fino a farla diventare la V^ potenza industriale del mondo, con il contributo di più generazioni che si sono dimostrate Servitori dello Stato e molti di loro sono stati assassinati per tutelare libertà e giustizia.
Luciano Violante, in un breve collegamento video, ha sottolineato che pur se il Partito Comunista era alternativo alla Democrazia Cristiana, con Gerardo Bianco ci sono stati sempre rapporti di grande rispetto delle posizioni. In questo Bianco si distingueva rispetto ad altri suoi Amici di Partito.
Matteo Piantedosi, ha ricordato che Gerardo Bianco esprimeva l’etica della sobrietà e una grande cultura umanistica che allenava le coscienze per ispirarne l’azione verso il miglioramento del Bene Comune, spiegava l’importanza della Terra e del territorio di appartenenza. Il Ministro Piantedosi è nato in Irpinia e parlava a Cittadini della sua Terra. Così ha concluso: Oggi ci sono grandi difficoltà a trovare un punto di equilibrio per la valorizzazione dei territori e i riferimenti e impegni presi dal Governo nei rapporti internazionali. L’impegno è di ricercare sempre soluzioni di Pace e miglior benessere per i Cittadini
Le conclusioni dell’incontro sono state fatte dall’On. Gianfranco Rotondi, un vero discepolo politico di Gerardo Bianco, che ha avuto l’idea iniziale di questo evento e ne ha supportato l’ottima organizzazione. Rotondi ha ripercorso così i periodi nei quali ha avuto modo di apprendere gli insegnamenti di Gerardo Bianco: “Il mio rapporto con Bianco è stato un lunghissimo viaggio. Un viaggio che continua. Per Gerardo la militanza è sempre stata una scuola di libertà, siamo cresciuti contraddicendolo, lui ci esortava a contraddirlo, purché lo facessimo in buona fede” Rotondi ha sottolineato che “la eredità di Gerardo Bianco lo rende diverso da tutti i politici e che e’ sempre stato attento ai fenomeni nuovi, anche quando erano lontani dalle sue idee come è accaduto con i 5 Stelle”.
Dalla mia partecipazione a questo evento, in base alla coerenza della testimonianza di Gerardo Bianco, mi resteranno alcuni concetti, che mi auguro siano stati acquisiti dai giovani Millennials che hanno partecipato :
– La Libertà è un bene prezioso che si dovrebbe perseguire ogni giorno e che andrebbe spiegata alle giovani generazioni.
– Servirebbe una valorizzazione della cultura umanistica che oggi è ai margini per la cultura tecnologica e digitale.
– L’Italia dovrebbe rafforzare i rapporti con l’Europa e con i Paesi del Mediterraneo
– L’Amore per il proprio territorio di origine richiede un impegno e una dedizione continua nel tempo
– Si dovrebbe, da subito, porre più attenzione ai Giovani e alla loro valorizzazione
– Servirebbe mantenere viva una larga mobilitazione di energie e capacità intellettuali, in grado di tracciare nuove linee, formulare teorie sempre più aggiornate che potessero evitare di giungere alla stagnazione politica e culturale
– Un grade uomo è tale se ha accanto una grande donna.
Penso che si possa concludere che Gerardo Bianco è stato uno dei migliori Democristiani e che la sua testimonianza rimarrà nella memoria di tutti.
Antonino Giannone
Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Democrazia Cristiana /Fiorentino Sullo