A pochi giorni dall’incarico che il Presidente Sergio Mattarella si accinge a conferire al On.le Giorgia Meloni per formare il nuovo Governo, che si preannuncia il più politico e popolare delle ultime legislature, pubblichiamo una riflessione di Gianfranco Rotondi, eletto al Parlamento nel Collegio di Irpinia- Avellino con la lista di Fratelli d’Italia.
Rotondi che è Presidente del Partito Verde è Popolare e Presidente della Fondazione Democrazia Cristiana /Fiorentino Sullo è stato tra i primi , molti mesi fa , a “lanciare” la sua idea e intuizione politica che la migliore Leader per il Centro Destra sarebbe stata Giorgia Meloni, quando ancora Silvio Berlusconi e Matteo Salvini e tanti altri politici moderati erano titubanti se non contrari.
Oggi sono in tanti a dimenticare quella intuizione e adesso, dopo il risultato elettorale, applaudono Giorgia come la chiamano gli Italiani che hanno fiducia nella Meloni perché ci ha persuaso con i suoi discorsi semplici, concreti da Mamma, da Patriota, da Cristiana, da Politica con la P maiuscola ( come già aveva scritto nel suo libro Giorgia, un vero best seller) che Lei vorrà fare prima gli interessi degli Italiani sia Roma, sia Bruxelles, sia a Washington , restando fedele alle alleanze storiche dell’Unione Europea, quella dei Popoli che ha avuto tra i padri fondatori: Alcide De Gasperi, Adenauer e Schuman.
Giorgia Meloni ha promesso che cercherà di ridurre l’eccesso di potere della tecnocrazia, quando causa danni agli interessi del nostro Paese (i settori ittico e agricolo sono tra istati più danneggiati) e ha confermato che rispetterà gli accordi con la NATO per tutelare i Valori etici e cristiani che furono difesi contro il Nazismo e contro il Comunismo e che sono parte integrante della Costituzione della Repubblica Italiana.
Questi sono, a mio avviso, i presupposti di coloro che hanno votato per il Cento Destra e per Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio e cioè: i Verdi Popolari di Gianfranco Rotondi che s’ispirano ai principi della Laudato Sì di Papa Francesco, unitamente a tanti Democristiani senza aggettivi e Liberali, a tanti Movimenti d’ispirazione cattolica: le Associazioni Family Day, Pro Vita e Famiglia e tantissime altre Associazioni laiche.
Naturalmente hanno votato per Giorgia Meloni i militanti di Fratelli d’Italia e i simpatizzanti della Destra politica che non ha niente a che vedere con il fascismo, morto e sepolto nella coscienza di tutti questi otto milioni di elettori. Secondo l’analisi dei flussi elettorali hanno votato per Giorgia anche i democratici esasperati dalle politiche di 10 anni del Partito Democratico e molti cittadini che hanno tolto il loro consenso al M5S.
A completamento di questa premessa, pubblichiamo quanto è stato scritto ieri:
La verità è che l’Italia è rimasta democristiana di Gianfranco Rotondi (11 Ottobre 2022 – www.huffingtonpost.it)
Il democristiano che vive in ogni italiano ha dato credito a Berlusconi, Renzi, Salvini. Ora prova con Giorgia. E secondo me stavolta ci azzecca. I due errori che non dovrà fare la futura premier
Ogni tanto qualcuno mi chiede se do consigli a Giorgia Meloni e a me scappa da ridere: vedi tu se una che balza dall’uno per cento alla maggioranza relativa ha bisogno di consigli da uno che è nato nella maggioranza relativa ed è disceso all’uno per cento. Poi però ci ripenso e mi dico che pure la parabola discendente ha un suo valore istruttivo, e dunque a chi vince può tornare utile l’esperienza di chi ha conosciuto la china calante.
In verità Meloni è stata la presentatrice del mio libro “La variante Dc”, e dunque sa come la penso. Tuttavia repetita iuvant, e dunque le ripeterò la tesi del libro, che è in sé un consiglio.
La mia tesi è che l’Italia è rimasta democristiana, e semplicemente ha cercato nel tempo la balena sostitutiva di quella bianca spiaggiata tra scandali e usura del tempo
Gli italiani sono liberali quando debbono pagare le tasse, e socialisti quando debbono pagare la Tac in ospedale; non amano la lotta di classe, perché sporca, ma i padroni non gli stanno simpatici; sono laici quando cambiano moglie, ma la mamma è sacra, i figli sono pezzi di cuore e quindi va bene “Dio, patria e famiglia”.
Il democristiano che vive in ogni italiano ha dato credito a Berlusconi, Renzi, Salvini. Ora prova con Giorgia. E secondo me stavolta ci azzecca.
Cosa vuole, in fondo, questo democristiano medio? Un governo, certo, ma non troppo: uno Stato non statalista, una assistenza non assistenzialista, una socialità non socialista. E poi tranquillità di lavorare, senza lasciare al fisco i due terzi del guadagno. Un po’ di laissez faire a Nord, un po’ di posti pubblici al Sud. Pace fiscale e pace sociale.
Giorgia Meloni ha testa e spalle per governare queste speranze. Perché nasce nella politica, si cuce addosso le attese popolari. Due errori non dovrà fare, e sono certo che non li farà. Il primo lo ha fatto Berlusconi: puntare tutto sul governo, e trascurare la politica, la forma partito. Il governo non è un laboratorio politico, e di per sé non produce consenso. Va accompagnato con una proposta politica, e quella di Giorgia deve essere un nuovo partito degli italiani, arioso e includente, fatto anche di una dozzina di partiti (oggi le correnti si chiamano così) ma unificati dal carisma della leader e da un’idea forte di Paese.
L’altro errore da evitare è quello in cui incorrevano tutti i premier dc, dal primo all’ultimo, e anche post democristiani. A piazza del Gesù questo sbaglio era codificato come “sindrome di palazzo Chigi”, una misteriosa magia che faceva perdere al premier il contatto col Paese, fino a ritenersi insostituibile e a stupirsi dello stesso epilogo, quando avveniva.
Forse da questa sindrome Giorgia è già immune, specie se ogni tanto continuerà a guidare la sua Cinquecento con Ginevra al seguito
Concludiamo, augurandoci che le intuizioni di Gianfranco Rotondi, che era soprannominato dai Democristiani della sua generazione il fico del biconcio si realizzino con queste ulteriori interpretazioni e consigli a Giorgia Meloni alla quale auguriamo di governare per l’intera Legislatura.
^ Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Democrazia Cristiana/Fiorentino Sullo (www.fondazionedemocraziacristiana.it)
^ Presidente del Collegio dei Probiviri di Verde è Popolare (www.verdeepopolare.it)