Nello scenario della situazione politica italiana ha iniziato il suo Cammino un nuovo Partito: Verde è Popolare, che ha tenuto il suo primo Congresso a Roma il 02 Aprile.
Ad oggi, l’unica cultura interamente basata sul rapporto fecondo e incontestabile fra ambiente, persona e comunità è quella cristiana, senza disconoscere i contributi di altre culture e fedi, ma avvertendone i limiti propri sulla difficile soglia fra materia e spirito, fra immanente ed eterno.
Universale e senza tempo è il legame fra ambiente e diritti essenziali, alla salute, al lavoro alla cittadinanza e perciò sarebbe sterile una politica che, pur declinando questi diritti, sia priva di un forte respiro etico, suscitatore di passione civile.
Per l’insieme di queste ragioni è nata prima, su iniziativa di Gianfranco Rotondi, l’Associazione “Verde è Popolare”, attraverso i Convegni di Saint Vincent e Assisi e poi la trasformazione dell’Associazione in Partito politico “Verde è Popolare”,, con il 1^ Congresso a Roma il 2 Aprile.
Dal dibattito congressuale è stato confermata la Mission di “Verde è Popolare”: l’ambiente è una sfida di sviluppo e di lavoro che deve tener conto delle diseguaglianze sociali e deve avere priorità assoluta nell’agenda dei governi. Verde è Popolare intende riscoprire il versante che lega tradizioni testimonianze e prassi politica del popolarismo degli antesignani: Don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi, con gli obiettivi degli ambientalisti, dei Verdi, ispirati cristianamente dalla Laudato Sì, di tutelare l’ambiente, di avere cura del Creato, mai dimenticando la centralità e i diritti della persona, ivi compreso quello dello sviluppo per il miglioramento del Bene comune. Come ha spiegato Paola Balducci, giurista, già eletta al Senato e capogruppo dei Verdi in Commissione Giustizia: “Si tratta di un’esperienza nuova che intende collocarsi né a destra, né a sinistra, ma in quel vuoto che da troppo si aspetta di una connotazione diciamo ecologista, in grado davvero di comprendere tutti quelli che intendono far parte di quest’anima”.
I Delegati del Congresso hanno eletto all’unanimità:
Presidente del Partito: on. Gianfranco Rotondi – Portavoce: sen. Paola Balducci
Tesoriere: Avv.Tommaso Marvasi-Presidente del Collegio Probiviri: Prof. Antonino Giannone
Come informativa ai lettori indichiamo i riferimenti di Verde è Popolare:
Via di Santa Chiara, 61 -00186 ROMA- Email: info@verdeepopolare.it -Phone: +39 327.068.70.22
È di buon auspicio, pubblicare, oggi 3 Aprile, l’articolo La nostalgia di futuro di “Verde è Popolare” di Giuseppe Mazzei, Direttore de La Discussione, testata fondata nel 1952 da Alcide De Gaperi, nell’anniversario della nascita (3 Aprile 1881, del grande statista democristiano, uno dei padri dell’Italia repubblicana.
Ricordiamo Alcide De Gasperi, con gratitudine, indicandolo ai Millennials perchè si sappiano ispirare alla sua testimonianza di vita per servire la politica con passione civile, entusiasmo e spirito di servizio, come anche indichiamo ai Millennials Papa Francesco con il Suo insegnamento magistrale, che ha più volte invitato i giovani dell’Azione Cattolica, e non solo, a servire la Politica per il loro futuro.
Ci auguriamo che Verde è Popolare, come è stato dichiarato nel 1° Congresso, sappia portare avanti l’insegnamento etico, culturale e politico di queste due grandi personalità del mondo cristiano, che hanno speso i loro Talenti per il Bene comune dell’Umanità.^
La nostalgia di futuro di “Verde è Popolare” di Giuseppe Mazzei
Da www.ladiscussione.com del 03/04/2022
Dopo circa due anni di paziente e prudente gestazione viene alla luce una nuova formazione politica. “Ecologica ed ibrida a doppia trazione di destra e di sinistra” l’ha definita uno dei suoi artefici, Gianfranco Rotondi. Continuerà a chiamarsi “Verde è Popolare”, come l’associazione da cui ha preso il via. Metterà insieme due vaste tradizioni di cultura politica che da 30 anni sono apparse residuali.
Popolarismo contro populismo.
La tradizione del popolarismo cattolico parte nel dopoguerra dall’impostazione laica di De Gasperi ed è stata il pilastro del sistema che ha retto la Prima repubblica. Dopo la diaspora dei democristiani, avvenuta con la scomparsa dello scudocrociato, il popolarismo ha stentato a ritrovare una sua nuova e forte identità.
E’ vero, come sostiene Rotondi, che la missione storica della Dc si è esaurita quando i suoi contenuti si sono disseminati in varia misura in tutte le forze politiche. Ma, di fronte alla persistenza di un populismo massimalistico e demagogico, la ripresa del vero popolarismo-che è ben altra cosa- sembra un’operazione necessaria per riequilibrare il sistema politico italiano e considerare il popolo un fine dell’azione politica e non un mezzo per prendere voti.
Il simbolo di questo popolarismo nuovo sarà la presenza nel logo del partito dello scudocrociato bianco sul fondo verde.
Cura del creato senza ideologie.
Perchè l’altra anima del neonato partito è quella ecologica ma non ecologista. La tematica verde è stata spesso condizionata da zavorre ideologiche e non è mai riuscita a decollare. È rimasta appannaggio di ristrette e – spesso- litigiose élites e non è mai diventata veramente “popolare”. L’ambizione di questo partito è grande. Dare una casa comunque a due tradizioni di pensiero oggi in ordine sparso non è operazione semplice. Vuol dire mettere insieme il meglio di un passato glorioso e un futuro tutto da costruire. In quale cornice?
Il riferimento morale è l’amore e la cura del creato tema dominante
dell’Enciclica Laudato sì di Papa Francesco.
Contenuti concreti
I contenuti di questa nuova cultura dell’ambiente sono la sfida che il nuovo partito affronta guardando al futuro e non al passato. Secondo Paola Balducci, pasionaria di questi temi e portavoce di “Verde è Popolare”, la battaglia per l’ambiente deve portare ad una migliore qualità della vita. “Partire dai territori, coinvolgere i cittadini e colmare il vuoto tra politica e realtà locali. Per questo il Pnrr va rivisto in questa nuova ottica”.
Il programma del partito vuol essere all’insegna della concretezza. Due esempi. “Rottamare l’edilizia pubblica e privata vecchia ma non storica e ricostruire edifici ecocompatibili con un’urbanistica moderna e a dimensione umana “spiega, uno dei fondatori di “Verde è Popolare”, Giampiero Catone che aggiunge: “Riformulare la legge 285 del 1977 per incentivare l’occupazione giovanile, creando circa un milione di nuovi posti di lavoro”.
Centrale ma non centrista. Confronto con tutti
Dove si collocherà politicamente il nuovo partito? Silvio Berlusconi nel suo affettuoso saluto telefonico ha detto: ”Voi siete parte di quel centro che è alternativo alla sinistra e distinto dalla destra”.
Centrale non significa essere solo di centro. Così ha concluso Gianfranco Rotondi: Dialogheremo con tutti, saremo presenti alle prossime elezioni e ci confronteremo con i candidati premier sui contenuti”. Nella storia dell’Italia repubblicana formazioni politiche non di massa sono state capaci di influenzare grandi partiti e scelte strategiche per il Paese.
^ Premessa e grassetto a cura della Comunicazione del Comitato Scientifico della Fondazione Democrazia Cristiana/Fiorentino Sullo.