Il Senato boccia la teoria del Gender del ddl Zan di Antonino Giannone^
Al Senato il ddl Zan è stato bloccato, infatti è stata approvata (154 favorevoli, 131 contrari e 2 astenuti) la mozione che paralizza i lavori sul Ddl Zan a tempo indefinito…
La tutela della famiglia, della libertà di coscienza e della libertà educativa delle famiglie italiane hanno prevalso rispetto a chi vorrebbe il lavaggio del cervello di milioni di bambini nelle scuole italiane con la teoria del gender
Pro Vita & Famiglia Onlus ha ha svolto un ruolo cruciale in Italia contro il Ddl Zan: i maggiori promotori del disegno di legge (incluso i volti “mediatici” come Fedez) che hanno riconosciuto Pro Vita & Famiglia come la “prima voce contro il ddl Zan”.
La Congregazione per la Dottrina della Fede aveva fatto intendere che il ddl Zan fosse un progetto intrinsecamente ingiusto e che non poteva essere votato dai politici che si definiscono cattolici. Non è un caso che molti si interroghino sui nomi dei parlamentari del Pd che avrebbero “tradito” Enrico Letta sul ddl Zan e sulla fronda cattolica che ha deciso di ascoltare il Vaticano su temi altamente etici di educazione dei giovani, come ci siamo permessi di scrivere ieri, prima della votazione in Senato.
Ci sono state oltre cento manifestazioni di popolo, affissioni, petizioni, convegni, un documentario, campagne social, interventi in televisione e interviste sui giornali, azioni di informazione destinate ai parlamentari, interventi presso la Commissione Giustizia a dimostrazione che è nel Paese che si ritrova la maggioranza contro il DDL Zan.
Nella Mission culturale del Comitato Scientifico tra i 6 Pilastri c’è la Dottrina Sociale della Chiesa, la tutela della vita e della famiglia.
Pensiamo che sia da perseguire culturalmente l’obiettivo di opporsi agli attivisti LGBT contigui al Partito Democratico del Cattolico Enrico Letta, che davvero ci delude da quando è rientrato dalla Francia.
Continueremo a spiegare il nostro NO, in termini culturali e di valori etici e cristiani, all’indottrinamento gender che gli LGBT vorrebbero sui bambini sin dalla scuola dell’infanzia, associazioni pro famiglia ed enti religiosi vietati; cittadini, madri e padri di famiglia privati della loro libertà in quanto “omotransfobici”, donne discriminate e messe in pericolo dall’invasione dei maschi transgender in ambiti femminili.
Nei prossimi mesi ci si prospettano davanti tante sfide (suicidio assistito, eutanasia, liberalizzazione della droga, ecc.) abbiamo il dovere di approfondire con i giovani millennials i perché del nostro SI’ alla vita, NO al suicidio assistito, NO alla droga per le cause di danno alla salute e allo sviluppo della persona.
^Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Democrazia Cristiana/Fiorentino Sullo