I danni causati alla salute degli agricoltori per l’uso dell’erbicida glifisato sono da molto anni oggetto di accuse e dispute giudiziarie. Noi riportiamo da un lato i recenti comunicati dei rapporti di Commissioni di alcuni Paesi UE che scagionerebbero temporaneamente le grandi responsabilità delle multinazionali che producono questi prodotti chimici e dall’altro riportiamo l’articolo e le conclusioni che restano nella responsabilità degli studiosi coinvolti e tra loro il Prof. Giuseppe Altieri, noto Agroecologo a livello internazionale, Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Democrazia Cristiana e Coordinatore del Gruppo di Lavoro in Agroecologia- Agricoltura rigenerativa- Ambiente e Salute.
Vedremo nei prossimi mesi e forse anni se gli Studiosi che condividono le Tesi di Giuseppe Altieri faranno prevalere i risultati dei loro studi che sono contro la pratica di utilizzo dell’erbicida glifosato, perché cancerogeno e nocivo alla salute. Intanto: un giudice Usa ha bocciato la proposta di accordo della multinazionale Monsanto per evitare risarcimenti futuri. E la Bayer Monsanto – produttrice del Round Up il cui componente base è proprio il glifosato – potrebbe essere travolta da centinaia di migliaia di contenziosi. Abbiamo notizia inoltre di una class action intentata in California contro la multinazionale, come è riportata in dettaglio nell’articolo: basti pensare che lo scorso giugno la multinazionale ha impegnato 9,6 miliardi di dollari per chiudere circa 95 mila reclami e azioni legali avviate dagli utilizzatori di Roundup. Sostenevano la cancerogenicità del glifosate, induttore del linfoma non Hodgkin e di altre patologie)^
Glifosate, Pesticidi e Principio di Precauzione
di Giuseppe Altieri
In merito alla notizia Ansa secondo cui le autorità nazionali di Francia, Olanda, Svezia e Ungheria, che han preparato un parere preliminare per l’Efsa, riterrebbero il Glifosate non pericoloso per la salute ( https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/06/15/autorita-nazionali-ue-glifosato-non-e-cancerogeno_a63cafa3-39c1-4d69-89e1-8dc60d2ebbf1.html ) bisogna affermare con decisione che il disseccante chimico totale in questione è in primis incompatibile con gli obblighi di produzione integrata vigenti in tutta Europa dal 2014 e pertanto vietato di fatto già da quella data.
In quanto i disseccanti totali devastano la biodiversità funzionale utile agli agro-ecosistemi e possono essere tranquillamente sostituiti dalle lavorazioni meccaniche di taglio dell’erba o interramento pre semina, tecniche alternative prioritarie e obbligatorie, sovvenzionate dalla politica agro-ambientale europea. Anche se il Glifosate si è continuato ad usare, inserendolo incomprensibilmente nei disciplinari di Produzione Integrata, illegittimamente sovvenzionati coi fondi pubblici altresì destinati alle tecniche agro-ecologiche (agroclimatico-ambientali) e all’agricoltura biologica, da quando la produzione integrata è divenuta obbligatoria.
Questa sostanza, un aminoacido artificiale modificato, interferisce su tutti gli esseri viventi andandosi a sostituire nel normale funzionamento delle sintesi proteiche, da cui dipendono tutti gli enzimi e le funzioni biologiche vitali, creando il “caos biologico”, con ripercussioni epigenetiche sul Dna, Rna e disfunzioni ormonali pericolosissime. Oltre a numerosi danni che via via si evidenziano nel tempo…
Il principio di precauzione europeo e Costituzionale impone di dimostrare che la sostanza sia innocua per la salute ambientale e non di dimostrare che il glifosate sia cancerogeno, mutageno, teratogeno, ecc. per poterlo revocare dall’uso e commercio.
Prima di immettere nel mercato prodotti chimici che da 70 anni si dimostrano puntualmente pericolosi e, dopo decenni di usi devastanti, vengono poi revocati… “quando il danno è ormai fatto”… alla faccia del principio di precauzione.
Le nuove patologie indotte dalle sostanze chimiche sintetiche, che a centinaia condiscono le nostre pietanze ogni giorno come residui invisibili che si bio-accumulano nei nostri organi e nelle catene alimentari di tutto il pianeta, sono per definizione “precedentemente sconosciute”…
Ed è proprio per questo che tra due pareri scientifici, quello dell’EFSA (basato sui dati prevalenti delle multinazionali) e quello autorevole dello IARC (OMS) che dimostra la cancerogenicità del glifosate, induttore del linfoma non Hodgkin e di altre patologie oltre a tutti i danni sopracitati, con effetti ancora per lo più sconosciuti, è necessario tener conto di quello che garantisce la massima cautela, sulla base del principio di Prevenzione.
Soprattutto quando in ballo ci sono almeno 20.000 miliardi di dollari in risarcimenti dei danni per almeno 100.000 cause intentate solo negli USA dagli ammalati di Linfoma non Hodgkin contro BAYER-MONSANTO, molte delle quali già passate in giudicato con risarcimenti di almeno 200 milioni di dollari alle vittime. Ultima in ordine di tempo una class action intentata in California contro la multinazionale. ( https://www.cambialaterra.it/2021/06/bayer-effetto-valanga/?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterCLT )
Per arginare i danni e risolvere le richieste delle vittime, nei mesi scorsi la Bayer aveva proposto un accordo da 2 miliardi di dollari con risarcimenti considerati ridicoli e offensivi della dignità umana, dai 10 mila ai 200 mila euro, e la possibilità per quattro anni di effettuare screening diagnostici.
L’accordo è stato però giudicato inaccettabile dal giudice Chhabria. Le persone esposte, al momento ancora sane, se avessero sviluppato la patologia oncologica avrebbero potuto chiedere risarcimenti solo sui danni “compensativi”, rinunciando a quelli “punitivi” che rappresentano la parte più rilevante.
Pertanto, che il Glifosate sia cancerogeno è ormai una certezza, stabilita dai tribunali competenti, i quali hanno avviato lo smantellamento dell’industria agrochimica, obsoleta, anacronistica e nociva alla salute, in presenza di tecniche agro ecologiche molto più efficienti… risarcendo le vittime di una storia che non doveva realizzarsi.
Gli interessi in ballo nel passaggio dai Campi di Sterminio allo sterminio dei campi da parte della fusione Bayer-Monsanto, già condannata a Norimberga per crimini nazisti, sono cruciali e segneranno il destino dell’Umanità. Che non potrà di certo essere deciso dal’EFSA, ente tecnico, ma dalla Giustizia e dalla Politica., vietando tutti i pesticidi chimici e i disseccanti dall’Agricoltura, in linea con quanto indicato dall’Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco.
Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo – Premio internazionale Padre Pio alla Carriera
^ A cura della Comunicazione del Comitato Scientifico della Fondazione Democrazia Cristiana.