Antonio Perruggini, Membro del Comitato Scientifico nell’Area tematica Sanità e Salute, ci ha autorizzato a pubblicare la lettera che, come Presidente dell’Associazione di Categoria Welfare a Levante, ha inviato al Presidente della Repubblica Italiana, Onorevole Sergio MATTARELLA.
Perruggini, invita, con grande deferenza, il Presidente della Repubblica, a esortare il Governo giallo-rosso di Giuseppe Conte ad adottare provvedimenti urgenti in favore delle strutture bisognevoli di sostegno finanziario e considerazione istituzionale, perché le Residenze Sanitarie Assistite necessitano non solo di tamponi, Dispositivi di Protezione Individuale e ristori finanziari per i gravissimi e non programmabili costi sostenuti, ma necessitano anche, con urgenza, di orientamento normativo in tema di organizzazione, tecnologie e aspetti strutturali.^
Ill.mo sig.
Presidente della Repubblica Italiana
Onorevole Sergio MATTARELLA
ILLUSTRISSIMO SIG. PRESIDENTE,
con illimitati ossequi verso la Sua eminente persona e le Istituzioni tutte siamo a rivolgerLe questo grido disperato che segue i gravissimi episodi già avvenuti e che dobbiamo a qualsiasi costo fermare.
Ci riferiamo al dramma che vivono le RSA, in Puglia e in Italia.
Non c’è notte in cui la devastazione psicologica che attanaglia centinaia di gestori che a loro volta sono in attività con migliaia di strutture e decine di migliaia di dipendenti, anziani non autosufficienti e disabili trascorre serena ormai dal quel fatidico marzo scorso. Il lavoro costante, encomiabile, a volte eroico da parte delle RSA viene all’improvviso umiliato dall’assenza di una visione verso il sistema di assistenza territoriale che invece, molto sommariamente e in modo pilatesco, preferisce liquidare il dramma devastante delle morti in RSA come una sorta di “fenomeno” in cui noi, come se avessimo una bacchetta magica, avremmo potuto contenerlo trasformando i luoghi di assistenza tradizionale seppur all’avanguardia, in reparti di malattie infettive! No sig. Presidente, sappiamo bene che non è così e che le leggi le abbiamo sempre rispettate pur essendo consapevoli e prendendo atto che come in tutti i settori vi è sempre la pecora nera assolutamente da censurare e rimuovere dal sistema armonico di tutela della popolazione anziana e disabile amorevolmente assistita nelle strutture in regola.
La preghiamo sig. Presidente, La preghiamo con tutto il nostro affetto affinché Ella esorti il Governo ad adottare ogni sostegno in favore delle strutture bisognevoli di sostegno finanziario e considerazione istituzionale. Le RSA non solo necessitano di tamponi, DPI e ristori finanziari per i gravissimi e improgrammabili costi sostenuti ma anche di orientamento normativo in tema di organizzazione, tecnologie e aspetti strutturali affinchè il sistema sia univoco da Caltanissetta a Trento nel mentre la carenza di personale infermieristico si presenta in aggiunta come un dramma nel dramma visto che, pur in emergenza, non si riesce a adottare un provvedimento che consenta a queste professioni di esercitare la loro preziosa opera nelle RSA alle medesime condizioni che invece vengono assicurate dalle strutture ospedaliere pubbliche. La evidente è più volte denunciata carenza di offerta di servizi, delle relative risorse e non di rado anche di competenze specifiche ha portato il nostro sistema territoriale a vivere questa situazione drammatica ove le nostre realtà che sono realtà di gioia, professionalità, aggregazione, spirito di sacrificio e amore verso le persone disabili o anziane in condizioni di non autosufficienza all’improvviso vengono mortificate da una sorta di abbandono.
Abbiamo lottato tanto, sig. Presidente, davvero tanto, e ricordiamo in particolare il periodo della prima fase ove senza indugio e senza nessuna indicazione normativa non abbiamo esitato a blindarci letteralmente nelle nostre strutture unitamente ai nostri collaboratori rimanendoci h24 per mesi, a nostre spese e senza far tanto clamore, pur di garantire la dovuta assistenza agli Ospiti e fiducia alle famiglie che dietro un vetro o attraverso le tecnologie prendevano atto del nostro impegno e della protezione assicurata ai loro cari. Di contro ci siamo sentiti equiparati ai “manicomi”, ai “cimiteri” anche da autorevoli uomini delle istituzioni ma anche tutto questo non ha scalfito la nostra voglia è il nostro senso del dovere di svolgere la nostra missione. Questo è avvenuto signor Presidente, questo è avvenuto davvero qui in Italia, nel Paese più bello del mondo. Pertanto La preghiamo affinché Ella con la sua sapienza e la Sua saggezza che ci rende orgogliosi voglia indicare al Governo la giusta strada affinché l’immenso patrimonio culturale e storico che ci hanno donato le categorie più fragili con gli indimenticabili sacrifici sostenuti ante e dopo guerra, non venga emarginato in un nefasto destino ove è l’uomo a decidere, nessun altro.
Siamo certi della Sua carezza, sig. Presidente siamo certi che la sentiranno tutti i nostri anziani e disabili e siamo fiduciosi al tempo stesso che da domani grazie al Suo nobile impulso una nuova responsabilità possa coinvolgere le istituzioni nazionali e regionali.
Antonio Perruggini, Presidente Associazione di Categoria Welfare a Levante
^ Redazione Comitato Scientifico Fondazione Democrazia Cristiana