Cari amici,
Marx neI suo testo: “ Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte”, scrisse: la storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa. E’ accaduto anche per noi: la tragedia, quando i sabotatori seriali esterni fecero fallire il nostro difficile tentativo di far rinascere politicamente la DC, col ricorso al tribunale che sentenziò l’annullamento del Congresso del Novembre 2012, per non aver inviato le raccomandate con R.R. a tutti gli iscritti al partito.
Ora, invece, rischiamo la farsa con l’assurda e illegittima convocazione del prof Luciani che, probabilmente ispirato da qualche amico reggiano sempre timoroso dei ricordi del passato, si aggiunge ai sabotatori seriali esterni, tentando di far naufragare quanto, grazie anche al suo prezioso contributo, abbiamo saputo costruire col XX Congresso nazionale del 14 ottobre 2018.
Veramente c’è da chiedersi, come scrive l’amico Alessi: qui prodest?
Guai se alla “maledizione di Moro” si aggiungessero le nostre stupidità. Molto opportunamente il segretario Renato Grassi e l’ufficio politico hanno deciso di aderire al patto federativo dei DC e Popolari italiani, sottoscrivendo il documento concordato con l’On Giuseppe Gargani.
Questa è la strada che intendiamo percorrere, per concorrere con gli amici dell’UDC, Cesa, del NCDU, Tassone, di Forza Italia, Rotondi e ci auguriamo con molti altri movimenti, associazioni e gruppi dell’area cattolica e popolare, alla costruzione del nuovo centro democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, trans nazionale, ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano, inserito a pieno titolo nel PPE, alternativo alla deriva nazionalista salvin-meloniana e alla sinistra estrema. E’ questo l’obiettivo che ci proponiamo, se vogliamo uscire dall’irrilevanza politica attuale e ridare rappresentanza istituzionale al terzo stato produttivo e alle classi popolari italiane. Per far questo, però, è necessario smetterla con la sequela di ricorsi e controricorsi, con le estenuanti tragicomiche baruffe tra ex DC frustrati, e battersi, invece, tutti insieme per raccogliere il consenso su una condivisa piattaforma programmatica.
Ettore Bonalberti
Direzione nazionale DC
Venezia, 7 Ottobre 2019
Il giorno 06 ott 2019, alle ore 21:42, alberto alessi <alberto.alessi1@gmail.com> ha scritto:
———- Forwarded message ———
Da: alberto alessi<alberto.alessi1@gmail.com>
Date: dom 6 ott 2019 alle ore 13:50
Subject: lettera
To: Renato Grassi <renato.grassi@libero.it>
Lettera aperta .
Sento il dovere impellente di intervenire come semplice aderente alla DC, con una nota sulla attuale vicenda che ha come primo protagonista il socio Luciani.
Poichè è nota la mia stima per lo stesso Luciani, sono rimasto basito e interdetto dalla decisione a firma Fontana e con la quale si convoca ulteriormente l’Assemblea dei soci con l’ evidente obiettivo di vanificare ogni azione fin qui assunta dagli organismi previsti dallo statuto della DC. ed archiviare la figura del S.N. : Renato Grassi, il tutto condito con verbose e dispettose giustificazioni di carattere giuridico ed etico ?!.
Ancora di più mi sono stupito di una delega (delegatus non potest delegare) allo stesso Luciani e non si comprende in che veste ope legis.
E così ho sentito forte l’impegno di telefonare allo stesso Fontana ed ascoltare la Sua versione autentica.
Fontana mi ha chiarito onestamente quanto segue : Egli è conscio che la Sua firma non ha alcun valore nè politico, nè giuridico , poichè da tempo si è volontariamente dimesso da tutte le cariche “istituzionali” inerenti la DC.
Che egli rimane fedele al dettame del decreto del giudice Romano e cioè che l’ASSEMBLEA DEI SOCI della DC.doveva operare per rendere viva ed operante a DC. convocando un Congresso Nazionale e ricostituendo gli organi congelati vivi.
Dunque di conseguenza avendo l’Assemblea dei Soci provveduto ad onorare il proprio compito convocando il Congresso Nazionale ,oggi era “tamquam non esset” e la medesima ” figura “era attinente la Sua persona nella qualità di Presidente dell’Assemblea stessa.
Che Egli nella qualità di Presidente del Consiglio Nazionale della DC.aveva nell’ordine del giorno di convocazione dello stesso ,sottolineato la approvazione degli atti congressuali senza se e senza ma, e che dunque non intendeva essere ed apparire incoerente.
Che dalla data della convocazione del Congresso Nazionale sono trascorsi ben 12 mesi ( si ripete 12 mesi) ed ogni azione oggi contestativa è fuori da ogni logica ed è fuori da ogni canone procedurale.
Alla mia canonica domanda del perchè allora avesse firmato tali documenti .mi ha laconicamente risposto che le pressioni del buon e accattivante Luciani erano diventate “ossessive” ,giorno e notte e ininterrottamente ed egli per liberarsi dalla morsa invadente aveva escogitato di firmare per ….” DISPERAZIONE”, ma conscio della illegittimità ed inutilità della Sue firme!!!!!!!!!!! ,insomma una vicenda pirandelliana.
Allora mi chiedo e chiedo a Luciani: cui prodest questa azione ?, forse ai nemici seriali della DC. che non hanno vergogna della propria ignoranza, e che sono affamati di rancorosa vendetta che spruzzano di continuo dalle loro narici e che si affidano al caso che è la Provvidenza degli imbecilli e che speculano sulla buona fede di altri aderenti alla DC, con ecumenica arroganza. ?.
Non ritengo cosa buona e giusta tale procedimento che tenta di togliere decoro e dignità alla DC. ,ma che produce solo una ferita morale a chi lo propugna.
Voglio augurarmi che dietro tutta questa operazione non si nascondino silenti conviati di pietra, che hanno un unico obiettivo : ricongelare la DC. avendone in passato ed ancora oggi mangiato tutta la carne per lasciarne solo le ossa.
Alberto Alessi.