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Questa nota di Gabriele Maestri sintetizza in maniera chiara lo stato dell’arte sulla vicenda della DC. La nota pubblicata sul nostro sito ufficiale andrebbe, dunque, integrata sulla base proprio degli ultimi periodi scritti da Maestri relativi ai ricorsi tuttora pendenti presentati da quelli che chiamo “ i sabotatori seriali”. Nella speranza che le sentenze tuttora aperte ci risultino favorevoli continuo, tuttavia, a ritenere che la soluzione del caso DC, possa e debba rientrare e concludersi sul piano strettamente politico se non vogliamo continuare a inseguire la folle volontà suicida ( o ben calcolata e magari teleguidata) dei sabotatori seriali. La via giudiziaria, a mio parere, non é più ragionevolmente perseguibile e fonte solo di costi e di frustrazioni progressive.
Una soluzione politica, dunque, che non può che collegarsi alla necessità imposta dalla situazione più generale italiana, la quale reclama l’avvio di un grande centro democratico e popolare che si ponga in alternativa alla deriva nazionalista e populista sin qui dominante dal 4 marzo 2018.
O riusciamo a convincere i diversi amici di area DC a concorrere con tutti noi nella fase del tesseramento aperto e a celebrare INSIEME IL XX Congresso nazionale alla data programmata del 1 Dicembre, altrimenti temo che inseguiremo ancora un obiettivo destinato a durare il tempo dell’ennesimo ricorso suicida/omìcida. Troppi danni, dolori ferite profonde abbiamo accumulato dal 2011, anno nel quale informato da Publio Fiori delle sentenza della Cassazione 25999 del 23.12.2010, personalmente dapprima e con l’aiuto determinante di Silvio Lega poi, avviammo la raccolta delle prime firme per l’auto convocazione dell’ultimo Consiglio nazionale della DC storica, con il quale decidemmo l’apertura del tesseramento ( la famosa lista dei 1742 poi riconosciutaci dal giudice Romano come quella dei soli legittimi soci eredi della DC storica) e la celebrazione del Congresso nazionale del 2012 che elesse Gianni Fontana alla segreteria nazionale. Danni e ferite che, almeno da parte mia, non sono più in grado di sopportare ancora.
Suggerirei a Grassi e a Gubert, nella loro diretta responsabilità, di accertare se e a quali condizioni possiamo celebrare unitariamente il XX Congresso nazionale ponendo fine a ogni residua velleità di rivincita. In parallelo impegnarci subito per concorrere alla costruzione di una grande centro democratico e popolare di cui sopra.
Un caro saluto a tutti voi.
Ettore Bonalberti